di Silvia Geroldi
Caspar David Friedrich è il pittore tedesco che ha dipinto uno dei soggetti-simbolo del romanticismo: un piccolo uomo solo di fronte alla grandiosità incontenibile della natura. Muore nel 1840. Agli inizi del novecento, il funzionario Vasily Zhukovsky è inviato sull’isola di Greifswalder nel mar Baltico per redigere l’inventario dei beni lasciati da Friedrich al fine di determinarne il valore e procedere alle pratiche di successione ereditaria. Si tratta di una collezione di oggetti di varia natura, catalogati senza una logica apparente. Il libro (graphic novel? si può definire così?) consiste nell’alternarsi delle lettere di Zhukovsky – nostalgico, disorientato, frustrato dal fatto di non trovare una logica che spieghi il senso della collezione – alle trentasei tavole illustrate da Liliana Salone, affascinanti e criptiche. Continua
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