2002


Dal 1 febbraio al 2 marzo 2002 la città di Ravenna (Museo d'Arte della Città - via di Roma, 13) ospita Nuvole da oltre frontiera, eccezionale mostra antologica delle "strisce" di Joe Sacco, fumettista-giornalista maltese, statunitense di adozione. La mostra, curata da Gianluca Costantini e Elettra Stamboulis è organizzata dall'Associazione culturale Mirada, promossa dall'Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Ravenna, con il contributo della Provincia di Ravenna e della Regione Emilia Romagna.
L'esposizione ravennate propone 80 tavole originali a fumetto, tratte dalle opere Palestina, una nazione occupata (unica tradotta per ora in italiano) e Strip of Gaza. Accanto alle strisce più famose anche vignette meno note al pubblico italiano: alcune estratte dal libro dedicato alla Bosnia, Safe Area Goradze, ed altre ancora apparse sulla rivista Time. Proprio in occasione della mostra, la casa editrice Mondadori pubblica, in una nuova traduzione di Daniele Brolli, Palestina: Una nazione occupata e Striscia di Gaza.


Già vincitore del prestigioso premio giornalistico Pulitzer, Joe Sacco è sicuramente uno dei cartoonist più interessanti del panorama internazionale, perché utilizza la tecnica del fumetto per tradurre reportage di grande attualità. In un'intervista descrive così il suo lavoro: "Ho passato molto tempo seduto nei bar a parlare. Se la gente parlava di rock, anch'io parlavo di rock. A me interessa capire ciò che le persone ritengono importante, cosa pensano. Questo mi permette di entrare nel mondo in cui vivono". Sacco procede, infatti, raccogliendo frammenti, da qui nascono isuoi sevizi: si tratta di una forma particolare di giornalismo, in cui combina abilmente gli strumenti propri del reportage classico con il fumetto. Proprio attraverso questo linguaggio riesce a costruire dei ponti, che vanno ben al di là della semplice trasmissione di informazioni, poiché coinvolge emotivamente i lettori e li avvicina alle persone e alle loro storie. "Voglio che i lettori - continua nell'intervista - sentano empatia, che apprezzino le storie umane dietro i titoli gridati. Voglio che i lettori capiscano come la Storia può scorrere sopra la testa delle persone e distruggere le loro vite. Voglio che i lettori apprezzino come sono fortunati a vivere in un posto dove c'è la pace da lungo tempo". Nel 1994 viene pubblicato dalla Fantagraphics, casa editrice di fumetti underground di Seattle, Palestine: a nation occupied, resoconto giornalistico e racconto per immagini di due mesi trascorsi dall'autore, tra il 1991 e 1992, in Israele e nei Territori Occupati. L'interesse suscitato da quest'opera negli Stati Uniti è notevole, tanto che il libro è recensito positivamente da numerosi giornali (New York Times, Washington City Paper, Details…) e nel 1996 vince il prestigioso American Book Award.


Naseer H. Aruri, docente di Scienze Politiche presso l'università del Massachusetts, scrive in proposito: "Sacco ha brillantemente e acutamente catturato l'essenza della vita sotto una prolungata e repressiva occupazione. Ogni pagina è equivalente ad un saggio su uno dei molti aspetti dell'occupazione". L'opera di Joe Sacco ha, infatti, l'intento di dare voce ai palestinesi, riportando le loro storie e il loro punto di vista. "Non avevo alcuna intenzione di pormi nel mezzo, fra le parti - ha ammesso l'autore - sto solo cercando di portare fuori le storie dei palestinesi". Impegno certo non da poco per un artista cresciuto negli USA, che, come lui stesso ha detto, si è avvicinato alla questione palestinese partendo dallo stereotipo "palestinese=terrorista". Il progetto dell'intera opera ha richiesto più di tre anni di lavoro ed è stato realizzato in 9 parti, raccolte poi in due volumi: "Palestine: a nation occupied" e "Palestine: in the Gaza strip". Lungi dall'idealizzare le persone, che rivivono nei suoi disegni, l'autore riesce, con un sapiente uso dello humour, a rendere la narrazione più leggera. I palestinesi acquistano, così, una loro individualità, non sono più un tutto indistinto, diventano uomini e donne con idee politiche, problemi familiari, voglia di sorridere. Il fumetto, nelle sue opere, riesce a comunicare una consapevolezza delle situazioni che sarebbe difficile ottenere con altri media. "I fumetti, dice il cartoonist, possono offrire una gamma tale di informazioni visive da rendere un posto, qualsiasi posto, reale agli occhi del lettore. E non solo un posto, ma anche le persone, perché attraverso i dettagli del paesaggio ciascuno può vedere cosa essi indossano, come lavorano il legno, come sono arredate le loro case".


Durante l'esposizione sono, inoltre, proiettati anche diversi video sull'artista e sui temi della guerra in Medioriente. Il catalogo della mostra, a cura dell'Associazione Mirada, comprende i contributi critici di Daniele Brolli, Carlo Branzaglia, Ferruccio Giromini, Sandro Staffa, Marco Pellitteri, Maria Nadotti, Aleksander Zograf.
Accanto alla mostra l'Associazione Mirada ha organizzato una serie di EVENTI COLLATERALI, che vedono direttamente coinvolto l'artista, ospite a Ravenna. Nella mattinata di venerdì 1 febbraio (ore 9.30), dopo i saluti delle autorità locali, Joe Sacco tiene una conferenza presso Palazzo dei Congressi (Largo Firenze), sui temi del proprio lavoro artistico e documentario e sul conflitto tra Israele e Palestina, aperta al pubblico ed in particolare rivolta agli studenti delle scuole medie-superiori di Ravenna. Intervengono inoltre Daniele Brolli e Luisa Morgantini, europarlamentare e presidente della Commissione rapporti con Authority palestinese. Sabato 2 e domenica 3 febbraio un seminario indirizzato soprattutto ad artisti e fumettisti, con Sacco ancora come protagonista, presso lo storico ostello San Francesco di Bagnacavallo (Via Cadorna, 10 - Bagnacavallo, RA) recentemente restaurato. Il seminario sarà sia pratico che teorico: i lavori realizzati, in questa occasione, dagli artisti partecipanti potranno essere in seguito inseriti nella mostra dedicata a Sacco, che sarà itinerante in varie città d'Italia e Paesi europei.
Sabato 2 febbraio, inoltre, in occasione della mostra anche il concerto del gruppo pugliese Radio Dervish, formato da un musicista italiano ed un cantante palestinese presso la Chiesa di S. Domenico (via Cavour).


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