MAR Museo d’Arte della città di Ravenna
progetto a cura di: Elettra Stamboulis
Prima edizione del Premio Giulio Guberti
rivolto ad artisti italiani under 40,
I vincitori sono Elisa Strinna e Giuseppe De Mattia.
Esposizione dal 23 giugno al 15 luglio 2018 al MAR di Ravenna.
La Tradizione del nuovo è stata una rivista che documentava 15 mostre curate e pensate dal medico e critico Giulio Guberti dal 1977 al 1981 alla Pinacoteca Comunale di Ravenna. Contribuirono a questa stagione critici nazionali, come Caroli, Celant, Melandri, ma anche gli intellettuali locali, alcuni giovanissimi, che poi da quella stagione fecero nascere i loro mestieri d’arte. Il patrimonio di arte contemporanea del MAR (che ha sostituito la Pinacoteca) nasce da quella esperienza. Il Premio intitolato a Guberti riconosce all’intellettuale scomparso il suo ruolo di mentore nel nostro lavoro, ma guarda al futuro intercettando i migliori artisti sulla base delle tracce di allora, intendendo ampliare la collezione del museo e creare nuovi pubblici, grazie alla collaborazione con la clinica di cui il medico fu a lungo direttore sanitario. L’idea di base è che la bellezza cura: il museo sarà il luogo della mostra dell’artista selezionato da una commissione di critici nazionali, la clinica è un soggetto promotore e diffusore, il Comune di Ravenna il partner istituzionale.
Il comitato scientifico, composto da Elettra Stamboulis (curatrice del progetto), Federico A. Amico (critico e portavoce Arci Regione E.R.), Maria Rita Bentini (critica e docente Accademia di Belle Arti di Bologna), Rosetta Berardi (artista), Christian Caliandro (critico e docente Accademia di Belle Arti di Lecce), Massimo Casamenti (art director), Sabina Ghinassi (critica), Danilo Montanari (editore), Claudio Musso (critico e docente Accademia di Belle Arti di Bergamo), Marco Trulli (curatore e critico d'arte), Alberto Zanchetta (direttore del Museo di Lissone), ha scelto dopo un’approfondita discussione gli artisti: Elisa Strinna (Padova, 1980) e Giuseppe De Mattia (Bari, 1982) che esporranno le loro opere al MAR di Ravenna dal 23 giugno 2018 al 15 luglio 2018.
A partire dal 2018, ogni due anni una nuova edizione del premio approfondirà uno dei campi indagati da La tradizione del Nuovo sullo scorcio degli anni ‘70: cosa è rimasto della ricerca di quegli
anni e delle intuizioni sulle piste degli artisti e dei critici che operarono allora? Obiettivo del progetto è portare in città gli artisti che in qualche modo ne segnano continuità, seppur nella
differenza d’epoca e quindi di “tradizione”. Quest'anno il tema indagato è quello che caratterizzò l'edizione del giugno 1979, curata direttamente da Giulio Guberti e Flavio Caroli, dal titolo
“La Section d'Or o della Restaurazione”. u quella un'operazione di indagine, che chiedeva agli artisti coinvolti una dichiarazione sul tema del “ritorno all'ordine” che poi sarà chiamato
riflusso, ovviamente partendo dall'arte visiva, ma senza creare cordoni di sicurezza con la politica, la sociologia, la storia. La rivista La Section d'Or fu un'operazione di inizio '900 che vide
coinvolti per circa due anni un gruppo eterogeneo di artisti (da Duchamp a Picabia, da Apollinaire a Kupka) che sentirono la necessità di “staccarsi” dal cubismo di Montmartre per scegliere una
strada più legata ad una interpretazione orfica e mistica della linea e della forma. Si trattò di un'associazione temporanea, che ha segnato però un passaggio importante e che fu ripresa dai due
curatori del 1979 a Ravenna per stimolare gli artisti (anche questa volta diversi per esiti, ma accomunati dalla volontà di stare al gioco) ad auto riflettere non solo sul proprio lavoro, ma
anche sul punto in cui si era rispetto a ritorni, richiami, reminiscenze. Risposero Adami, Carmi, Isgrò, Pozzati, Tadini e molti altri. Dopo quasi 40 anni, siamo ancora in odore di
Restaurazione?
Elisa Strinna nasce a Padova (1982), si diploma nel 2006 in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e si laurea in Progettazione e Produzione delle Arti Visive all’Università Iuav di Venezia. Dal 2005 ad oggi ha collezionato cinque personali (la più recente al MART di Rovereto) e numerose partecipazioni a esposizioni collettive tra Italia ed Europa, Canada, Messico, Cina, Corea del Sud e Taiwan. Ha partecipato a diverse residenze artistiche e premi, tra cui il premio Fondazione Cerere e il Premio Shangai e recentemente la residenza al Seoul Art Space_GEUMCHEON, in Corea. Attualmente vive e lavora a Maastricht, Paesi Bassi.
Giuseppe De Mattia nasce a Bari (1980), si laurea al DAMS Cinema di Bologna. Attualmente vive a lavora a Bologna, dove all’attività artistica affianca l’incarico di docente presso Spazio Labò Photography. De Mattia è inoltre co-fondatore del duo audio-video “Fake Samoa” con Nico Pasquini e del collettivo “Casa a Mare” con Luca Coclite e Claudio Musso. Dal 2015 pubblica multipli d’artista con il progetto editoriale LIBRI TASSO. Pubblica con Danilo Montanari Editore, Corraini Edizioni e Skinnerboox. Collabora con Matéria Gallery (Roma), Nowhere Gallery (Milano) e Corraini Arte Contemporanea (Mantova).
La tradizione del nuovo
Premio Giulio Guberti 2018 - Anno I
Artisti vincitori: Elisa Strinna - Giuseppe De Mattia
23 giugno - 15 luglio 2018
MAR Via di Roma, 13, 48121 Ravenna RA
Un progetto a cura di Elettra Stamboulis
Con il contributo del Comune di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno della Clinica Domus Nova di Ravenna.
Comitato scientifico: Federico A. Amico, Maria Rita Bentini, Rosetta Berardi, Christian Caliandro, Massimo Casamenti, Sabina Ghinassi, Danilo Montanari, Claudio Musso, Marco Trulli, Alberto Zanchetta.
Inaugurazione sabato 23 giugno 2018 ore 18:00
MAR Via di Roma, 13, 48121 Ravenna RA
La stampa è pregata di rivolgersi a Laboratorio delle parole
News Associazione MIRADA
Graphic Journalism
BJCEM | Albania
Vado al museo!
Fondazione Dopo di Noi Bologna
ArtSTORIA 5x5x5
Cinema Astoria, Ravenna
Outlandos | Elena Guidolin
Giuda Edizioni
Fruit Exhibition
Palazzo Re Enzo | Bologna
Rosso Comics . Breve rassegna
di fumetto contemporaneo
12° Komikazen Festival
Biennale del Disegno | Rimini
Workshop con
Marcos Morau
Mirada significa sguardo in spagnolo: risuona in questa parola la radice latina di miror, che significa anche stupirsi. I latini sul guardare erano maestri: avevano ben cinque verbi diversi per descrivere l’atto di vedere. Mirada vuole proporre sguardi, sensibilità visiva, imaginerie. L’Associazione nasce nel 1997, ma negli anni ha cambiato forma e sostanza. Da un’attenzione centrata soprattutto all’allestimento e alla creazione di percorsi museali ed espositivi, passa ad occuparsi di progettazione curatoriale, soprattutto nell’ambito del fumetto e dei giovani artisti.