Marcos Morau è uno dei registi rivelazione degli ultimi anni: coreografo, direttore artistico della compagnia La Veronal di Barcellona, lavora utilizzando tutte le arti in una continua ricerca tra spazio, racconto, corpo e memoria.
Associazione Culturale Mirada organizza, in collaborazione con Associazione Cantieri, un workshop da lui condotto a Ravenna dal 20 al 22 giugno 2014 grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna. Sono invitati dieci artisti visivi selezionati dall'archivio giovani artisti e dieci coreografi e danzautori emergenti emiliano romagnoli.
Per info: info@mirada.it
Foto del workshop di Nicola Baldazzi, per vedere tutte le foto guarda qui.
Marcos Morau si è diplomato in Coreografia all'Istituto di Teatro di Barcellona, ottenendo con il suo progetto finale il massimo dei voti e un premio straordinario; studia quindi al Conservatorio Superiore di Danza di Valencia e al Movement Research di New York. Realizza il suo progetto di assistenza coreografica al Nederlands Dans Theater II e nella compagnia IT Dansa di Barcellona, sotto la direzione di Catherine Allard. Le sue doti artistiche non si limitano alla danza ma spaziano in altre discipline come la fotografia e la drammaturgia – come attesta il suo Master in Teoria della Drammaturgia.
Nel 2005 crea La Veronal, un collettivo formato da artisti provenienti dal mondo della danza, del cinema, della fotografia e della letteratura. La finalità del suo team artistico risiede in una costante ricerca di nuovi supporti espressivi e referenze culturali, che creino un linguaggio narrativo volto a formare spazi artistici globali.
La Veronal dà vita ad una serie di lavori che prendono come punto di riferimento un paese o una città del mondo, con l'intento di instaurare un'analogia tra danza e geografia. I vari “pezzi” non vogliono diventare dei lavori documentari che descrivano il paese in presa diretta, ma utilizzano gli elementi che il toponimo fornisce per compiere lo sviluppo di un concetto, di un argomento.
Questo immaginario ha portato la compagnia a differenziarsi nel contesto artistico internazionale come una voce a sé stante.
Marcos Morau ha vinto recentemente il Premio Nacional de Danza 2013, assegnatogli dal Ministero della Cultura, mentre la celebre Foundation of Arts and Design (FAD) gli ha consegnato il Premio Sebastiàn Gasch. Altre onorificenze conseguite: International Choreography Competition Hannover, Choreography Contest di Copenhagen, Concurso Coreografico de Madrid, Masdanza/International Dance Festival delle Isole Canarie, Mejor Espectaculo alla Fira Tarrèga per Los Pajaros Muertos, e il Premio Butaca di Siena, come Miglior Performance 2013.
Marco Morau e la sua compagnia hanno cominciato ha esportare il loro marchio ad altre compagnie riconosciute a livello internazionale e per la prossima stagione realizzeranno dei lavori per la Compaia Nacional de Danza diretta da Josè Martinez, Scarpinio Ballet Rotterdam, Skanes Dansteater e Norrdans (Svezia), Ballet Teatres de la Generalitat Valenciana e il Royal Danish Theatre. La Veronal è presente in alcuni tra i festival e teatri più importanti del mondo come il Thèȃtre National de Chaillot de Paris, la Biennale di Venezia, DanceSalad Festival Huston, Temporada Alta, Roma Europa Festival, SIDance Festival Seoul, Stockholm Dansens Hus, Sadler's Wells di Londra.
Incontro con il coreografo Marcos Morau e il dramaturgo Pablo Gisbert della compagnia La Veronal al 42. Festival Internazionale del Teatro (10 agosto 2013, Ca’ Giustinian, Venezia), a La Biennale di Venezia.
Lo spettacolo “Siena” è stato realizzato grazie a una coproduzione internazionale: Mercat de les Flores di Barcellona, Hellerau di Dresda in collaaborazione con Modul-Dance, Centro de Artes Performatives di Algarve, Duncan Dance Centre di Atene e Dance Ireland di Dublino.
Articoli sul lavoro della compagnia
Danza y suma
NÚVOL 03/04/2013Jordi Sora i Domenjó
Las categorías de las cosas deberían servir para facilitarnos la vida: jerarquía del caos, orden de secuencias. Lo cierto es que pueden limitar la mirada: hablar de “danza contemporánea” es un
ejemplo de lo que no deberíamos decir en una obra como la que estos días se presenta en Barcelona. No porque no se reconozca la centralidad de ese lenguaje expresivo. Más bien porque limita el
acceso a aquel otro público más acostumbrado a otras disciplinas y que por un miedo a la opacidad con que la danza se ha comunicado tradicionalmente, cree no sentirse próximo a ella. Pues bien,
una buena noticia: “Siena” de la compañía La Veronal es un espectáculo para cinéfilos, para aficionados al teatro, también para amantes de la filosofía y para disfrutar con la música y la
pintura. ¿Y para seguidores de la danza? ¡Sí, también! Pero no solamente…
Los cinéfilos sabrán encontrar fácilmente las muchas referencias que llenan la pieza: no es sólo Pasolini, como se explica en el folleto de mano. Es también por un clima de tensión narrativa
asimilable a un único plano secuencia de una hora de duración. Como si se tratara de una pantalla seccionada en pequeños encuadres, en la que se deberá ir escogiendo dónde fijar la mirada. Del
mismo modo que el seguimiento que un aficionado al teatro sabrá hacerse sobre la base de un texto magníficamente narrado, con una paleta de múltiples interpretaciones que le invitarán, en su
imaginación, a la elaboración de imágenes paralelas a las que iremos añadiendo las ejecuciones de los bailarines sobre el escenario. Nada es al azar: ni el vestuario, ni la escenografía, tampoco
los diversos registros de los personajes. Un ejercicio muy del gusto de los amantes de la filosofía, siempre escrutando las diversas capacidades que el lenguaje puede ofrecer al entendimiento del
mundo, a través de la elaboración de las mejores preguntas posibles que hacer. Y las del mundo actual, derivas perdidas del humanismo triunfante del Renacimiento, aún son muy difíciles! Como
también sabrán valorar la pieza los estetas de la más diversa condición, porque encontrarán una magnífica oportunidad para contemplar en paralelo una reproducción gigantesca de la Venus de
Urbino; como también disfrutar de músicas de diversos estilos: Bach, Monteverdi y la canción napolitana (por citar algunos) se dan la mano traspasando épocas y fronteras, y, sobre todo, porque
les permitirá dejarse llevar por una magnífica invitación a reflexionar sobre el hecho artístico.
Pero, ¿es de danza del espectáculo? ¡Claro! Preciosa y delicada, con un par de intervenciones de grupo y un dúo final de los que hacen afición. Y es que “Siena” es danza contemporánea y suma. ¿O no es así como vivimos nuestros días? Un poco de aquí, una pizca de lo otro, pequeños momentos de una tercera cosa … Las categorías quizá aún sirven para saber a qué destinamos el dinero de la entrada. Pero poco más. Porque la experiencia del arte contemporáneo ofrece mucho más que una simple contemplación. Y el lenguaje bisagra entre todas aquellas múltiples experiencias bien podría ser el de la danza. ¡Vaya a comprobarlo esta semana en el Mercat de las Flors!
Repubblica, 27 marzo 2013
Siena. La Veronal, Coreografia Marcos Morau
Testo e drammaturgia Pablo Gisbert – El Conde de Torrefiel
Con Clyde Emmanuel Archer, Inma Asensio, Júlia Cambra, Laia Duran, Cristina Facco, Cristina Goñi, Anna Hierro, Almog Loven, Ariadna Montfort, Lorena Nogal, Marina Rodríguez i Sau-Ching Wong
Coproduzione Mercat de les Flors di Barcellona e Centro Europeo per le Arti Hellerau di Dresda
Mercat de les Flors, Barcellona, 22 marzo 2013
La Venere di Urbino, nuda, terrena, carnale, guarda lo spettatore sin dall’ingresso in platea. Riprodotto in grandi dimensioni, il dipinto di Tiziano racconta di un tempo di nobili e grandi
pittori, di una giovane sposa e di doveri matrimoniali, tra erotismo, fedeltà e maternità. Parte dalla prosperità e bellezza rinascimentale la riflessione sul corpo e il viaggio italiano di
Marcos Morau, giovane coreografo valenciano che dal 2009 firma pièce con tematica territoriale, ispirate a città e paesi che hanno colpito il suo immaginario e stimolato la ricerca.
In scena al Mercat de les Flors di Barcellona, “Siena” si sviluppa su più piani: quello estetico, che attraversa la storia dell’arte italiana, quello drammaturgico, che è affidato alle parole di Pablo Gisbert e obbedisce alla logica dell’ècfrasi, ovvero la descrizione verbale di un’opera visuale, e quello coreografico, per una danza geometrica, che traccia linee fisiche e traiettorie emotive.
Si aggirano solitari nella sala di un museo i dodici danzatori, si affrontano disarmati in divisa da schermidori, s’incontrano in armonici pas de deux e pas de trois, si muovono sicuri in gruppo.
siena 4Forse lo sguardo e la percezione sono messi a dura prova, difficile rincorrere tutte le parole, seguire ogni movimento, cogliere le tante figure che si compongono nello spazio. Forse i riferimenti al nostro paese, tra canzone napoletana e voci politiche di ieri e di oggi (quelle di Mussolini e di Berlusconi), passando per un Pasolini evocato ma a fatica incontrato sulla scena, appaiono abusati. Ma la nuova produzione della compagnia La Veronal (che parteciperà alla Biennale Danza 2013 con “Uccelli Morti”) è uno spettacolo raffinato, che indaga il mistero del corpo, sottolinea il potere dello sguardo, tenta di rappresentare l’attualità guardando al passato.
In quel busto abbandonato, in quel braccio pendulo, si riconosce la Pietà di Michelangelo, in quelle dita che si sfiorano ritroviamo la Creazione di Adamo, in quelle figure nere, senza volto, vediamo i corpi bruciati di Pompei, in quella donna supina, vestita di bianco e verde, ai piedi una corona di rose rosse, individuiamo, con amarezza, il cadavere del nostro paese, decadente sì, ma ancora ricco di bellezze da contemplare. Rossella Porcheddu
Maria Ghetti designer e social artist è nata a Ravenna. Laureata allo Iuav di Venezia, Maria frequenta lo Ied di Firenze per un breve periodo. Nell’estate del 2012 inizia a lavorare come indipendente e si occupa di alcuni eventi nel ravennate come il festival “Argento vivo- The biting sign” organizzato da A.p.a.i Casa dell’arte e la serata in memoria del pittore Giulio Ruffini. Nel gennaio 2013 si trasferisce a Bruxelles dove lavora e opera attualmente; qui frequenta giovani e nascenti scenari come l’ATELIER 365 e collabora con affermati enti come l’Académie royale des Beaux-Arts e lo studio Mandragore. Nel settembre 2013 vince il premio R.A.M., sezione performance, per la città di Ravenna.
Giovanni Lanzoni (Fusignano, 1979) si laurea nel 2010 con una tesi sul souvenir all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Dopo una lunga permanenza a Barcellona torna in Italia dove vince nel 2011, nella sezione disegno, il Kombat Prize a Livorno e, nel 2013, il premio della sezione pittura al concorso R.A.M. giovani artisti Ravenna. Utilizza il collage e il disegno come prediletti metodi espressivi: accumuli e cassetti e archivi stratificati di fogli colorati e dipinti, giornali e riviste, manifesti e cartoline e poi matite, pastelli, pennarelli e colla sono i principali strumenti che danno forma ai suoi lavori, immagini che sempre manifestano l’aspetto ludico del processo creativo che li ispira.
Ilaria Cuccagna (Cesena, 1981) dal 2005 opera come artista attraverso la scultura, intesa anche nell’accezione d’installazione e opera site-specific, mixando varie tecniche con una predilezione per i materiali naturali ed organici. Ha partecipato a numerose mostre tra cui: 2012 Milano. Careof-fabbrica del Vapore. Officine dell’Arte, dai workshop di Stefano Arienti e Italo Zuffi. A cura di Chiara Agnello e Milovan Ferronato. 2011. Ravenna. Museo d'Arte della Città di Ravenna. RAM 2011 Abecedario della storia sotto il tappeto. A cura di Claudia Casali e associazione Mirada. Vive a Como.
Silvia Naddeo (Roma, 1984) nel 2008 si laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Ravenna completando la sua formazione con il Biennio Specialistico di Mosaico nel 2010. È vincitrice di diversi premi tra i quali il Premio Starting Point! nel 2011, il Premio R.A.M. nel 2011 e il Premio Nazionale delle Arti nel 2010. Nel 2012 viene invitata a Mosca per la Residenza d'artista promossa dalla Ismail Akhmetov Foundation. Le sue opere sono state esposte in Italia e all'estero, tra cui la Musivum Gallery di Mosca, il Museo d'Arte della città di Ravenna, la Chapelle Saint-Éman di Chartres (Francia) e il Festival Internazionale di Mosaico Contemporaneo.
Caterina Morigi (Lugo, 1991) dal 2010 partecipa, con le sue istallazioni, a mostre collettive e personali nel territorio veneziano e ravennate. La sua formazione comprende studi di fotografia, attraverso workshop con fotografi ed artisti, in Italia ed Europa. Sviluppa una sensibilità spiccata per l’immagine, che introdurrà nei suoi lavori di installazione, video, pittura e fotografia. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Arti visive e Moda, allo IUAV, e tiene un laboratorio di video arte al Liceo Artistico di Ravenna. Parallelamente porta avanti la sua ricerca che parla di soglie spaziali e soglie emotive.
Shanti Militello (Accademia Belle arti)
Giulia Alecci (L'Aquila, 1989) è studentessa presso l'Accademia di Belle Arti di Ravenna dove frequenta il corso di secondo livello in Tecniche del mosaico contemporaneo. Partecipa con lavori musivi nelle collettive Nouvelle Vougue 3. Nuovi soggetti della ricerca visiva a cura di B.V.Bandini (2010), Avvistamenti a cura di M.R.Bentini (2011), After After a cura di Luca Maggio (2012), L'Arte del Mosaico - III edizione a cura di A. Lugari (2012), TransPosition a cura di J. Braun (2013).
Mirko Dadich (Ravenna 1985) è un artista visivo attivo da prima di adesso. La sua ricerca ha attraversato sperimentazioni su materiali come caffè, cemento, catrame, terra; assemblaggi di immagini danneggiate e dimenticate; pittura Pre-Odierna. Porta avanti il progetto di StreetArt DissensoCognitivo, esplorando le forme e le anatomie in un remoto futuro post-umano.
Filippo Molinari (Ravenna, 1979) è il vincitore per la sezione Fotografia del concorso per giovani artisti del Comune di Ravenna RAM, giunto alla sua ottava edizione. Molinari pone al centro del suo obiettivo l’indagine sul rapporto tra uomo e territorio. Anche se evidente il debito alla scuola di Guido Guidi, si distacca da altri suoi coetanei per una personalissima vocazione all’indagine del movimento e alla creazione di set non sempre asettici e indenni da interventi del fotografo/autore. Pur assaporando il reportage, Molinari difatti non disdegna l’intervento interpretativo sul soggetto, come dimostrano gli scatti in esposizione della collettiva RAM 2011.
Nicola Baldazzi (Ravenna, 1985) Si è formato come fotografo seguendo le lezioni di Guido Guidi presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Successivamente ha seguito laboratori con diversi fotografi tra i quali: Alessandro Tosatto, Cesare Fabbri, Andrew Phelps, Gerry Johansson. Nel 2013 l’associazione Osservatorio Fotografico di Ravenna ha pubblicato il suo primo libro “Piccolo prontuario di fotografia segnaletica”. Nello stesso anno viene selezionato come finalista al Premio Francesco Fabbri. Nel 2014 viene selezionato tra i 12 vincitori di Giovane fotografia Italiana. Da sempre coniuga il lavoro artistico con la militanza politica in gruppi autonomo – libertari.
Gaia Dallera Ferrario (Torino, 1985) è un'artista multimediale, grafica web e pubblicitaria, allestitrice di spazi per eventi specifici. La sua professione alimenta, e a sua volta si nutre, dello stesso operato artistico. Esso è indirizzato, attraverso imponenti installazioni, all'osservazione della memoria e del continuo divenire delle interconnessioni sociali.
Alice Bariselli (Bologna, 1980)non è solo danzatrice e coreografa ma anche docente di tecnica contemporanea e composizione coreografica presso la scuola di danza Studio del Movimento di Budrio (Bologna) ed è fondatrice del collettivo coreografico A/M Project assieme alla coreografa Emilia Martinci. E’ anche docente di tecnica Pilates presso il Centro Equilibrio di Filippo Ravaglia/ Imola. Assieme a Manuel Giannini e Chiara Castaldini è organizzatrice del festival di danza contemporanea #40zero54# in collaborazione con il comune di Budrio.
Marianna Miozzo (Modena 1985) è diplomata come danzatrice c/o il Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma di Madrid. Dal 2009 è membro della La Cabra Cia (Spagna- Argentina) ed è stata membro della Cia Nada Que Ver (Spagna). Collabora con diversi artisti e impartisce workshops tra Italia, Spagna e Svizzera. Dal 2011 è ideatrice e direttrice artistica di un incontro internazionale di danza in un contesto rurale: Dancewoods Festival. È coinvolta in diversi progetti internazionali in qualità di danzatrice e coreografa, uno dei più recenti è As Life 2014. Attualmente sta lavorando su un suo nuovo progetto coreografico, attraverso le residenze artistiche Sign6 (Bruxelles) e Ifa2014(Italia).
Nicola Galli (Ferrara,1990) Esordisce come ginnasta agonista e studia dal 2004 i linguaggi dell'arte scenica, teatro fisico, teatro per gli Spazi Aperti, danza contemporanea presso il Teatro Nucleo di Ferrara. Studia Comunicazione pubblica delle culture e delle arti a Ferrara. Dal 2010 è membro di CollettivO CineticO diretto da Francesca Pennini. È direttore artistico e responsabile immagine di TOTEM Festival in collaborazione con Natasha Czertok. Cura il progetto MDV | studio sulla liquidità e la presenza, che nasce nel 2010 come struttura di nodi e archi non orientati. Rarefatta e dislocata, la ricerca diretta da Nicola Galli spazia tra arti visive e performative indagando il concetto di liquidità come applicazione del contesto contemporaneo e analizza il corpo attraverso sperimentazioni percettive inserite in diversi spazi e tempi, osservandone le molteplici configurazioni e attivazioni fisiche.
Sissj Bassani
Alessia Berardi (Ravenna, 1998) è una danzatrice, attualmente allieva del Ravenna Ballet Studio di Cinzia di Pizio. Ha ballato con Gruppo Nanou per Ravenna Festival (13 e 14 giugno 2014 a Palazzo Rasponi, Ravenna), Ipercorpo 14 (15 e 16 maggio 2014 a Forlì) e Festa 14 (dall'8 al 10 maggio 2014 all'Almagià, Ravenna). Attualmente è iscritta al terzo anno del Liceo Scientifico A. Oriani di Ravenna.
Elena Casadei (Ravenna, 1978) si diploma come danzatrice e coreografa all’EDDC (European Dance Development Center) di Arnhem, Olanda. Incomincia a lavorare per una produzione al Tanzhaus di Dusseldorf sotto la direzione di Mary Fulkerson. Si trasferisce poi in Irlanda del Nord dove lavora per la compagnia “ Echo Echo Dance Theatre Company”. Rientra in Italia nel 2005 e da allora collabora con numerosi artisti e partecipa a diversi Festival sia come autrice che come interprete. Insegna regolarmente danza contemporanea agli adulti e sviluppa un progetto sperimentale dedicato alla propedeutica della danza contemporanea per i bambini (danza creativa).
Carolina Fanti
Emma Saba (Cagliari, 1996) è uno dei performer dell’attuale cast dello spettacolo <age> di CollettivO CineticO. Dal 2004 ha studiato danza classica e contemporanea alla scuola Mousikè a Bologna, con la quale ha partecipato nel 2008 e nel 2010 al concorso FirenzeDanza, ha partecipato a workshop con Manfredi Perego e Robert North, e all’interno del progetto Phren in collaborazione con Danza Urbana con Collettivo Cinetico e Alessandro Carboni. Nel 2013 ha seguito il laboratorio “Addestramento cinetico” con Collettivo Cinetico. Frequenta la terza liceo classico e il settimo anno del corso di viola al Conservatorio G.B.Martini di Bologna.
Carmine Parise
La nostra rivista